mercoledì 16 luglio 2008

Special One...

Mourinho: oltre alla sua filosofia di lavoro, esiste anche un codice di comportamento che i giocatori dovranno rispettare? "Ho un codice e ho parlato di questo con la squadra, ma la cosa più importante è sempre il buon senso. Non posso chiedere ai giocatori delle cose che non sono in grado di fare, chiedo solo quello che posso fare anch'io. Se, ad esempio, io arrivo tutti i giorni un'ora e mezza prima dell'allenamento, non posso accettare che un giocatore si presenti in ritardo. Questo come esempio assolutamente semplice. Credo che con buon senso e con comunicazione non avremo problemi. Ci possono essere delle piccole multe interne per ritardi o dimenticanze, ma credo non sia importante l'importo della multa per giocatori che guadagnato qualche milione di euro. Quello che conta e che, se l'allenamento comincia alle dieci, a quell'ora si deve cominciare: se ci sono 24 giocatori in campo è perfetto, se ce ne sono 14 lavoro solo con loro perché non aspetto nessuno".
E se succede che in campo ce ne sono solo 14, gli altri che cosa fanno?
"Vanno a casa. E vanno a casa anche quando c'è la partita"
Che cosa l'ha impressionata più favorevolmente in questi primi giorni ad Appiano Gentile? "L'essenza del mio lavoro sono i giocatori, mi piace molto lavorare con il presidente, con Branca, con Oriali e con tutta la struttura del club. Sono un gestore di risorse umane e devo lavorare con tutti, ma l'essenza del mio lavoro sono i giocatori e domani alle dieci sarò un uomo molto più felice di oggi. Il mio lavoro è allenare, far giocare più che allenare. Mi piace maggiormente disputare partite con emozioni differenti, che una gara per così dire normale. Ripeto: l'essenza del mio lavoro è stare con i giocatori in campo".
Sei attaccanti in rosa sono troppi? "Meglio troppi che nessuno. Penso che tanti allenatori in questo mondo abbiano il problema di non avere tanti attaccanti di qualità. Noi ne abbiamo parecchi, sarà un problema per loro. Loro, con tutto il rispetto, sono tra virgolette 'animali' molto speciali: questo sarà un problema per qualcuno che non è la prima o la seconda scelta. È impossibile far felici tutti, solo undici scendo in campo: solo tre attaccanti, più due o tre in panchina. Credo sia importante avere un equilibrio nella rosa, il mercato è aperto sino al 31 agosto; avremo tempo per lavorare insieme e per decidere. Sono felice perché nessuno è un bidone, sono tutti giocatori di super-qualità".

Mourinho: se diciamo Quaresma e Lampard a che cosa pensa? "Penso che Lampard è un giocatore del Chelsea e Quaresma del Porto. Io non devo parlare di giocatori di altre squadre. È anche facile capire che ho lavorato con Lampard tre anni e mezzo, è stato un giocatore fantastico con il quale ho un rapporto straordinario. In un'intervista rilasciata in Portogallo qualche settimana fa ho detto che mi piace Quaresma, ma questo si può dire, in realtà devo e voglio rispettare i giocatori di altri club".
Che risposte ha avuto dai giocatori questa mattina, anche a livello di sguardi: attenzione ed euforia? "Sono arrivato prima di tutti, ho parlato poco ed ho osservato molto. Ho visto una gioia molto grande in tutti nel tornare al lavoro. Dopo abbiamo parlato 25 minuti circa e ho visto grande attenzione e concentrazione. Ho sensazioni tutte positive, abbiamo parlato con tranquillità delle mie idee tattiche e di lavoro, delle regole di allenamento e dei codici di comportamento".
Aveva detto che avrebbe voluto in rosa 21 giocatori più tre portieri, ne ha molti di più. Ha cambiato idea? "No, non è un mio problema. Partirò per il ritiro con 29 calciatori, ma con cinque infortunati, quindi avrò 24 giocatori per lavorare in ritiro. Ventuno giocatori di campo più tre portieri, quindi sono 24, il numero con il quale mi piace lavorare. Quando rientreranno gli infortunati ci sarà qualche ragazzo che ritornerà nelle Giovanili. Ho spiegato alla squadra che non sono un tecnico che dice al preparatore atletico di lavorare con un gruppo trenta minuti e poi faccio partitella 14 contro 14. Questo non è il mio lavoro: voglio sempre lavorare in maniera organizzata con un gruppo organizzato, al massimo 22 giocatori di campo".
Che rapporto ha con Roman Abramovich? Pensa che potrebbe trattenere Lampard per farle un dispetto? "Ho bisogno di un altro centrocampista, l'ho detto oggi ai giocatori perché mi piace essere onesto con loro. L'ho detto un mese fa anche a Branca e al presidente: mi piacerebbe avere un centrocampista con qualità differenti rispetto a quelli che già abbiamo. Per quanto riguarda Abramovich, non saprei che dire. Sono l'allenatore dell'Inter e tutto quello che è mercato e rapporti con altre società sono cose di competenza di Moratti, Branca e Oriali, di certo non sono cose mie. Per Lampard non ho idea di come andrà a finire. Il mercato durerà sino al 31 agosto, mi piacerebbe tanto avere un centrocampista in più. La società lo sa e vedrà che cosa fare".Si è tanto parlato di una possibile cessione di Dejan Stankovic: che cosa ne pensa? "Stankovic non è un problema, è una soluzione. È un giocatore che mi piace e quello che dico ora l'ho detto prima a lui perché altrimenti non mi permetterei di riferirlo: secondo me Stankovic all'Inter non è mai stato quello della Lazio. Per me lavorare con lui è una sfida, se è possibile cercherò di riaverlo come era negli anni della Lazio".

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